Da giorni la fan page della Costa è assediata da commenti e richieste di chiarezza e onde evitare il caos mediatico che ha caratterizzato la vicenda della Costa Concordia e del capitano Schettino l’azienda è molto prolifica sul piano degli aggiornamenti della pagina.
Il punto è che molti lasciano commenti ai vari post in merito alla Costa Allegra ma a nessuno viene data una risposta o un semplice feedback su quanto scrivono, diffondere note aziendali sulla efficienza della sicurezza bordo va bene, ma molti in procinto di partire s’interrogano sullo stato attuale della flotta. In questi casi stabilere un rapporto personale con quanti scrivono è fondamentale, aumenta il tasso di fiducia nell’azienda anche perché un comunicato difficilmente soddisfa tutte le richieste.
Metaforicamente la Costa in queste vicende come quella della Costa Allegra sembra un colosso alla deriva dotato di sistemi di comunicazione all’avanguardia ma che non riesce a dare un’immagine “umana” di se, e alla fine si ritrova impantanata e costretta ad essere rimorchiata.
Il crisis management in questo caso avrebbe aiutato ad ammortizzare la risonanza avuta in merito alla Costa Concordia anche perché prima o poi i dettagli saltano fuori, ad esempio nella vicenda del capitano Schettino si è scoperto che la sorella di uno dei membri dell’equipaggio aveva postato la rotta errata su facebook un’ora prima dello schianto.
Gestire questo tipo di situazioni non è mai facile, ma intervenire con una comunicazione efficace è molto importante in primis per i parenti di chi è a bordo, in secondo luogo per mostrare quanto effettivamente un’azienda cura i suoi clienti.